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PAINTBALL STORY

 

La domanda che tutti quelli che hanno giocato a paintball almeno una volta nella vita si pongono è: ma chi l’ha inventato?
In realtà ci sono diverse persone alle quali si può attribuire il merito: l’idea che un attrezzo potesse sparare palline ripiene di vernice colorata fu di Charles Nelson che inventò personalmente la prima paintball della storia e cercò successivamente chi poteva brevettare l’arnese che la potesse sparare.

Se non fosse stato per Bob Gurnsey, Hayas Noel e Charles Gaines che acquistarono il primo marcatore spara paintballs, probabilmente lo avrebbe fatto qualcun altro in futuro. Le leggende raccontano di alcuni boscaioli che, durante una giornata di lavoro, marcando gli alberi da tagliare con questi speciali attrezzi spara palline di vernice, abbiano cominciato per gioco a marcarsi tra di loro; ma sono storie infondate e prive di certezza.

 

Per capire bene come il paintball si sia evoluto e come tutto ebbe inizio, bisogna tornare indietro di qualche anno fino alla metà del 1960 quando la “Charles Nelson Paint Company”, fondata nel 1940 dai due fratelli Evan e Charlen Nelson, che fabbricava strumenti che sparavano vernice a spruzzo utilizzati per la marcatura di pali e tronchi, fu contattata dalla “US Forestry Service” (guardia forestale statunitense) per una particolare richiesta: il problema era che spesso nella fitta vegetazione boschiva, tra rovi e corsi d’acqua, non si arrivava a marcare gli alberi più lontani. Fu dunque richiesto alla “Charles Nelson Paint Company” di inventare un modo per marcare gli alberi da una maggiore distanza.

Charles brevettò diversi sistemi “a spruzzo” fino ad arrivare al progetto finale di una capsula di gelatina, di quelle che si davano ai cavalli, ripiena della vernice fabbricata dalla propria industria. Era la prima “paintball”: un unico oggetto che risultava essere più preciso e diretto di un normale spruzzo.

Verso la fine del 1960, quando la paintball era stata inventata, la “Charles Nelson Paint Company” cercò l’attrezzo che la potesse sparare e si rivolse alla “Crossman” (una fabbrica di armi ad aria compressa tuttora esistente) per la progettazione di un rivoluzionario strumento che potesse sparare quella leggera pallina ripiena di vernice. La “Crossman” utilizzò una pistola già esistente adattando alcune molle speciali (più leggere) per sparare le palline senza farle rompere all’interno della canna. Si può dire quindi che fu proprio la “Crossman” ad inventare il primo marcatore paintball.

Passarono diversi anni (circa quattro) con scarsa vendita del prodotto dovuta alla non perfetta efficienza; la “Charles Nelson Paint Company” non si arrese e si rivolse alla “Daisy Manufacturing Company” (industria per la fabbricazione di fucili ad aria compressa usati per la caccia) che, non potendo usare il progetto della “Crossman”, creò un nuovo e rivoluzionario strumento per sparare le paintball. Nel 1972 venne così introdotto sul mercato il primo marcatore ufficiale utilizzato poi per la prima partita. Era la “splocthmarker” che la “Charles Nelson Paint Company” battezzò con il nome di “NEL spot 007”.

L’attrezzo risultò molto utile e ne vennero venduti a migliaia per la marcatura degli alberi da tagliare fino al 1976 quando, durante una sera di primavera, ad un gruppo di amici Haynes Noel (un agente di Wall Street), Charles Gaines (uno scrittore) e Bob Guernsey (un commerciante di attrezzatura da sci) venne in mente di organizzare un “Survival Game”, una sfida per dimostrare se una persona del business o uno scrittore o un commerciante fossero in grado di cavarsela in situazioni dove o sei la preda o sei il predatore. Venne così in mente di usare la “Nel spot 007” della “Daisy Manufacturing Company” e dopo averla testata su un volontario, Shelby Gaines il figlio di Charles, che commentò “non fa poi cosi male”, i tre presero sul serio l’idea del gioco e cominciarono subito a scrivere un regolamento. Passò qualche anno prima di decidere di organizzare la prima partita di paintball ufficiale che, all’epoca, non era altro che un gioco tra amici.

Quindi nel maggio del 1981 nove persone si riunirono per l’organizzazione della prima partita tra i fondatori Charles, Haynes e Bob.

Ognuna delle nove persone spese meno di 200 dollari americani per l’acquisto di tutta l’attrezzatura necessaria per il gioco, tra cui le dodici “NEL spot 007”, cibo e bevande per l’evento.

Un mese dopo i primi giocatori di paintball (in ordine alfabetico): Linoel Atwill, Ken Barrett, Bob Carlson, Joe Drindon, Charles Gaines, Jerome Gary, Bob Gurnsey, Bob Jones, Hayes Noel, Carl Sandquist, Ronnie Simkins e Ritchie White. Sono i 12 giocatori che presero parte alla prima partita di Paintball in uno scontro a tutti contro tutti con il marcatore “NEL spot 007”.

La prima partita ufficiale fu giocata a Henniker una cittadina dello stato del New Hampshire, un piccolo stato degli USA tra lo stato di New York e il Canada il 27 giugno 1981.

“La sera prima fummo invitati tutti a casa di Charles, dove cenammo passando una serata in allegria e ripassammo il regolamento del gioco” racconta Linoel Atwill protagonista della prima partita e scrittore che documentò nel suo libro il “Survival Game”.

Il mattino seguente alle 10.00 il gioco ebbe inizio:
Il gioco era “cattura la bandiera” sviluppato all’interno della regione su un’area di 80 ettari completamente boschiva. Ogni giocatore partiva da una distanza equa l’uno dall’altro. Sparse nell’area di gioco c’erano 4 stazioni diverse ognuna con 12 bandierine (1 per giocatore) tutte dello stesso colore. Su ogni postazione c’era un arbitro che ogni 15 minuti emetteva un suono con il proprio fischietto per avvicinare i giocatori sparsi nella vegetazione boschiva.

Il primo giocatore ad essere eliminato fu Barret, poi Simpkins e poi un altro e un altro ancora; poi Atwill (lo scrittore) vide Gaines, gli sparò un colpo che lo colpì alla gamba ma la paintball non esplose e Gainse si girò e marcò Atwill eliminandolo. “Il Vincitore fu Ritchie White che strisciò di stazione in stazione recuperando bandierine come una scolaresca raccoglie margherite sul prato” scrive Atwill nel suo libro. “Non sparò nemmeno un colpo tanto che nessuno si accorse di lui”.

Il weekend finì in festa tra risate cibo e bevande. Per tutti fu una grande esperienza adrenalinica e di divertimento ma non fu l’ultima, il paintball era appena cominciato!

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